Lumera doc rosato 2020 cl 75 - Donnafugata
Rosa brillante e luminoso. Delicato e fragrante, con sentori di fragoline di bosco, piccoli frutti e fiori rossi. Leggero, fresco, fruttato, floreale, sapido, beverino e piacevole
I vini delle cantine Donnafugata
Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia che conta oltre 160 anni di esperienza nel vino di qualità. Giacomo Rallo e la moglie Gabriella, con i figli Josè e Antonio portano avanti un progetto imprenditoriale che punta alla cura dei particolari e mette l’uomo al servizio della natura per produrre vini e sempre più rispondenti alle potenzialità del territorio. L’avventura di Donnafugata prende avvio nel 1983 nelle storiche cantine di famiglia a Marsala e nelle vigne di Contessa Entellina nel cuore della Sicilia occidentale; nel 1989 Donnafugata giunge sull’isola di Pantelleria dove inizia a produrre vini naturali dolci. Nelle Terre Sicane, I vigneti di produzione di Contessa Entellina si estendono per 270 ha.
Scheda tecnica
DENOMINAZIONE: Sicilia Doc Rosato
UVE: Nero d’Avola, Syrah, Nocera, Pinot Nero
ZONA DI PRODUZIONE: Sicilia sud-occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori
limitrofi.
TERRENI E CLIMA: altitudine da 200 a 400 m s.l.m; orografia collinare; suoli franco-argillosi a
reazione sub-alcalina (pH da 7,5 a 7,9) ricchi in elementi nutritivi (potassio, magnesio, calcio,
ferro, manganese, zinco) e calcare totale da 20 a 35%). Inverni miti; estati asciutte e ventilate
con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte.
VIGNETO: allevamento a controspalliera con potatura a cordone speronato, lasciando da 6
a 10 gemme per ogni pianta. Densità impianto da 4.500 a 6.000 piante per ettaro e rese di
75 -85 q.li/ha.
ANNATA: a Contessa Entellina nel cuore della Sicilia occidentale l’annata 2020 è stata meno
piovosa, con 437 mm di pioggia rispetto alla media di 647 mm*. Buona parte
delle precipitazioni si sono avute in inverno e primavera, mentre l'estate è stata abbastanza
asciutta. L’accurata gestione delle pratiche agronomiche, dalla potatura ai diradamenti fino
alla scelta dei diversi momenti di raccolta, ha permesso di avere uve perfettamente
sane e ben mature dando vita a vini rosati di buona intensità aromatica e di ottima struttura
acida. I dati pluviometrici sono rilavati dal SIAS, Servizio Agrometeorologico Siciliano; si considerano le precipitazioni registrate dall'1 ottobre
al 30 settembre dell'anno successivo; la media è calcolata a partire dalla vendemmia 2003.
VENDEMMIA: le uve destinate alla produzione del Lumera sono state raccolte tra la prima decade di agosto (Pinot
Nero) e la terza decade di agosto (Nero d’Avola, Syrah e Nocera).
VINIFICAZIONE: macerazione a freddo in pressa per 12-24 ore a 10°C seguita da una fermentazione in acciaio, a
temperatura controllata. Affinamento in vasca per due mesi e altri due mesi in bottiglia prima di essere
commercializzato.
DATI ANALITICI: alcol 12,25 % vol. - acidità totale: 5,6 g/l. - pH: 3,25.
NOTE DI DEGUSTAZIONE (20/01/2021): dal colore rosa brillante, Lumera 2020 offre un bouquet ampio e fragrante
con note fruttate di fragoline di bosco e melograno, unite a delicati sentori floreali di violetta. In bocca è fresco e
sapido con una buona struttura e una piacevole persistenza delle note fruttate.
LONGEVITÀ: da godere nell’arco di 2-3 anni.
CIBO & VINO: perfetto per l’aperitivo lo consigliamo abbinato ad insalate di mare, focacce di verdure e formaggio. Da
provare con crudi di crostacei o sfiziosi Club Sandwich. Servirlo in calici di media ampiezza, senza svasatura, di buona
altezza. Apertura al momento, ottimo a 10–12°C.
QUANDODESIDERI: colorare la tua giornata un modo originale e piacevole. Un piccolo lusso quotidiano. Una scoperta
da condividere con gli amici.
DIALOGO CON L’ARTE: Lumera è un nome evocativo, in pieno stile Donnafugata. E’ la donna amata, l’essere sublime
che suscita gioia e pienezza vitale. E’ la donna ritratta in etichetta, è il vino che porta il suo nome. Lumera è la
protagonista di una poesia siciliana che celebra l’amor cortese e sperimenta una forma, Il Dolce Stil Novo, che anticipa
decisamente la lingua italiana. “Or come pote sì grande donna intrare / Per gli occhi mei, che sì piccioli son? / e nel mio
core come pote stare [...], ma voglio a lei Lumera asomigliare